
Il Festival di Sanremo 1977, giunto alla sua ventisettesima edizione, si svolse dal 3 al 5 marzo al Teatro Ariston, segnando un momento storico per la manifestazione. Dopo 26 anni al Casinò di Sanremo, la sede dovette cambiare a causa di lavori di ristrutturazione, e l’Ariston divenne la nuova casa del Festival.
L’edizione fu condotta da Maria Giovanna Elmi e, nella serata finale, da Mike Bongiorno. La direzione musicale fu affidata al maestro Riccardo Vantellini, mentre il commento radiofonico fu curato da Adriana Asti e Umberto Eco.
Per la prima volta, il Festival venne trasmesso a colori anche in Italia, dopo le precedenti esperienze limitate all’Eurovisione. Inoltre, fu sperimentata una sorta di “Dopofestival“, condotto da Maurizio Costanzo, che ospitò un dibattito sulla musica leggera tra artisti, giornalisti e pubblico.
Il Festival 1977 introdusse la formula dello scontro diretto tra due cantanti alla volta, con una giuria di 25 membri che esprimeva il voto immediatamente. La semifinale ridusse i partecipanti a sei, per poi arrivare ai tre finalisti.
Durante le tre serate, il Festival ospitò artisti di grande rilievo, tra cui Domenico Modugno, Barry White, Iva Zanicchi, Marcella, Loredana Bertè, Wess e Dori Ghezzi, Daniel Sentacruz Ensemble, Gigliola Cinquetti e molti altri.
Il 6 marzo, al Teatro Ariston, si svolse inoltre un galà per i 100 anni di registrazioni sonore, condotto da Alberto Lupo, con la partecipazione di esponenti del jazz, della lirica e della musica leggera.
Nonostante la vittoria degli Homo Sapiens, il successo commerciale fu maggiore per i Collage, che raggiunsero la vetta dell’Hit Parade con “Tu mi rubi l’anima“.
L’edizione 1977 segnò un’importante svolta per il Festival di Sanremo, consolidando il Teatro Ariston come sua sede definitiva e introducendo nuovi format che influenzarono le edizioni successive.
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