
Il Festival di Sanremo 1967, diciassettesima edizione della kermesse musicale italiana, si svolse dal 26 al 28 gennaio al Casinò di Sanremo con la conduzione per la quinta volta di seguito di Mike Bongiorno affiancato da Renata Mauro.
Come da tradizione, ogni brano fu interpretato da due artisti diversi: uno italiano e uno straniero. A trionfare fu il brano “Non pensare a me“, interpretato da Claudio Villa e Iva Zanicchi, che conquistò il pubblico con la sua melodia intensa e il testo sentimentale.
L’evento che sconvolse il Festival di Sanremo 1967 e l’Italia intera fu la scomparsa di Luigi Tenco. Il cantautore genovese partecipava con il brano “Ciao amore, ciao“, in coppia con Dalida. La canzone, che affrontava il tema dell’emigrazione e dell’inquietudine esistenziale, non riuscì a superare le selezioni per la finale.
Dopo l’eliminazione, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio, Tenco fu trovato morto nella sua stanza d’albergo. Accanto al corpo venne rinvenuto un biglietto in cui denunciava il sistema del Festival e il trattamento riservato alla sua canzone. La sua morte venne archiviata come suicidio, ma le circostanze rimasero avvolte nel mistero, alimentando teorie e ipotesi alternative nel corso degli anni.
La tragica fine di Tenco lasciò un segno profondo nella storia della musica italiana. L’industria discografica e il Festival stesso dovettero confrontarsi con una nuova consapevolezza sulla fragilità degli artisti e sulle pressioni dell’ambiente musicale. Ancora oggi, “Ciao amore, ciao” è ricordata come una delle canzoni più struggenti e significative della canzone d’autore italiana.
Nonostante la tragedia, il Festival di Sanremo 1967 restò una delle edizioni più significative della manifestazione. Le canzoni proposte in quell’anno divennero classici della musica italiana, e l’evento segnò un punto di svolta per il Festival, che negli anni successivi avrebbe cercato di rinnovarsi e adattarsi a una scena musicale in continua evoluzione.
Il ricordo di Luigi Tenco e delle emozioni vissute in quella kermesse rimane indelebile nella memoria collettiva, rendendo il Festival di Sanremo 1967 uno dei più discussi e iconici della storia della musica italiana.
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