
Sanremo, occhi puntati sull’udienza del 22 maggio 2025, quando si deciderà nel merito il ricorso della Rai contro la sentenza del Tar della Liguria che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival di Sanremo. Intanto, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta della Rai di sospendere gli effetti della sentenza.
Con un’ordinanza pubblicata il 4 aprile, il Consiglio di Stato ha confermato la validità della sentenza del Tar della Liguria, che lo scorso dicembre aveva messo in discussione l’assegnazione diretta alla Rai del Festival. Il cuore della disputa è il marchio “Festival della Canzone Italiana”, il cui uso esclusivo era stato concesso alla Rai dal Comune di Sanremo senza alcuna gara pubblica.
Il Tar aveva stabilito che l’affidamento diretto per le edizioni 2024 e 2025 fosse illegittimo, imponendo che, a partire dalle successive edizioni, si ricorresse a una gara pubblica aperta a tutti gli operatori del settore.
Nel rigettare la sospensiva, il Consiglio di Stato ha motivato la decisione spiegando che l’udienza definitiva è già fissata a breve termine e non sussistono motivi urgenti tali da giustificare la misura cautelare richiesta dalla Rai. Secondo l’ordinanza:
«La già intervenuta fissazione dell’udienza di merito per il prossimo 22 maggio 2025 esclude ragioni di periculum in mora tali da giustificare l’adozione della misura cautelare richiesta».
Inoltre, i giudici hanno rilevato che le obiezioni sollevate dalla Rai riguardano principalmente le modalità di esecuzione della sentenza da parte del Comune di Sanremo, e non la legittimità della sentenza stessa.
Viale Mazzini sostiene che la decisione del Tar si riferisca solo al marchio e ad alcuni servizi ancillari, mentre la titolarità del Festival e l’organizzazione dell’evento continuerebbero a restare in capo alla Rai. Un’interpretazione che ha motivato il ricorso in appello al Consiglio di Stato.
Se anche il Consiglio di Stato dovesse confermare l’illegittimità dell’affidamento diretto, il Festival di Sanremo potrebbe essere messo a gara già per le prossime edizioni, aprendo potenzialmente la strada a nuovi soggetti organizzatori.
Un cambio di scenario storico per il festival più amato d’Italia, finora gestito ininterrottamente dalla Rai, che potrebbe perdere l’esclusiva di un evento simbolo del panorama culturale e mediatico nazionale.
Alla luce delle recenti vicende giudiziarie e dell’ipotesi di gara pubblica, si è tornati a parlare anche di un’eventuale trasferimento del Festival di Sanremo in un’altra città. Un’ipotesi sciocca e del tutto infondata Ve lo abbiamo spiegato (leggi qui)
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